MARIA
NTON
IETTA
SULCA
NESE
Col tempo, l’arte di Mariantonietta Sulcanese si purifica, ma non perde ciò di cui ha fatto la sua verità: un continuo passaggio dall’ambizioso desiderio di dire ciò che nasconde in sé stessa col solo espediente del colore a quello, altrettanto elevato, di sedurre e ammaliare con arrangiamenti di forme che rappresentano il suo microcosmo, con la sua dinamicità, i suoi dolori e i suoi timori. Questa alternanza è la regola di base del suo percorso artistico ed ella ha il merito di fabbricare un mondo di artifici lineari e cromatici che non ha equivalenti.
Gérard-Georges Lemaire, Storico dell’arte
Tratto dal saggio critico Dal grigio all’immaginario dei colori , 2009
Artista italiana, Mariantonietta Sulcanese indaga da anni il rapporto estetico/linguistico tra materia/luce/forma/colore, e fino ad oggi ha tenuto più di 30 mostre personali in musei e gallerie private in molte parti del mondo e ha partecipato a numerose mostre collettive di rilievo. La sua attività nel corso degli anni è stata documentata da un cospicuo numero di pubblicazioni e da prestigiosi storici dell’arte, come Gerard-Géorges Lemaire, Domenico Guzzi ed altri.
Dopo gli studi scientifici ha frequentato l’Accademia di Belle Arti de L’Aquila. Alla sua formazione artistica ha contribuito una lunga esperienza nel settore televisivo, in cui ha potuto approfondire lo studio delle potenzialità dell’immagine.
Nel 1995 le sue sperimentazioni, approdate nel ciclo “Morfogenesi“, vengono proposte in anteprima a Bruxelles in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura e l’Ambasciata d’Italia in Belgio. Con un’opera di questo stesso ciclo si aggiudica il terzo premio al XXV Premio Sulmona.
Negli anni successivi la sua ricerca evolve nelle evanescenti cromie del ciclo “Luoghi comuni“, in cui lo studio che coinvolge materia e colore assume i toni di una percezione mutevole e mutante in relazione al punto di osservazione. Questi lavori vengono presentati nel 2000 nella mostra personale realizzata presso la Galleria Espositiva della sede NATO di Bruxelles. Intanto, continua incessante la sua attività in Italia e all’estero (Inghilterra, Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Finlandia, Lussemburgo, Turchia).
Nel 2006 è invitata ad esporre (ancora con una personale) all’Università di Basilea, in occasione della Settimana della Cultura Italiana (in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia e con il patrocinio del Ministero affari Esteri e Ambasciata d’Italia in Svizzera). Nello stesso anno presenta il ciclo “Spazi e ritmi“ alla Joseph D. Carrier Art Gallery di Toronto e ripropone la mostra “Angelo Metropolitano“ (già realizzata nel 2005 nella splendida sede seicentesca del Teatro S. Filippo de L’Aquila come mostra ufficiale della 711ª Perdonanza Celestiniana) nella Cattedrale St. Christophorus di Wolfsburg, in Germania.
Nel 2008 la sua ricerca si focalizza su una più approfondita indagine del rapporto tra lo spazio e la luce, che si concretizza nel ciclo “Dalla luce della materia alla materia della luce“, proposto nella personale tenuta al Museo Crocetti di Roma.
Nel 2009 presenta le opere e le grandi installazioni del ciclo “cu/ori“ in una importante personale ospitata dal Museo di Antrodoco.
Nell’aprile 2010 è invitata ad esporre presso il prestigioso Museu Brasileiro da Escultura di San Paolo, Brasile, con una mostra personale la cui relativa pubblicazione (“TEMPO em PERCEPÇÃO”), realizzata dallo stesso Museo, è acquisita dalla Biblioteca Nazionale Brasiliana. Grazie al consenso registrato in questa sede, per iniziativa dell’ Istituto Italiano di Cultura e delle autorità culturali brasiliane, la mostra viene riproposta nella Pinacoteca di São Bernardo Do Campo, Brasile, e inserita negli eventi programmati per celebrare l’anniversario della Città.
Nel 2010 prende parte all’esposizione “Exhibitalia” ad Art Basel Miami negli Stati Uniti e nel 2011 partecipa al Padiglione Italia della Biennale di Venezia (Aurum, Pescara).
Nel 2015 il Museo Civico rocca Flea in Umbria ospita una sua mostra personale in cui vengono proposte opere su tela, sculture e installazioni.

Artista italiana, indaga da anni il rapporto estetico/linguistico tra materia/luce/forma/colore, e fino ad oggi ha tenuto più di 30 mostre personali in musei e gallerie private in molte parti del mondo e ha partecipato a numerose mostre collettive di rilievo. La sua attività nel corso degli anni è stata documentata da un cospicuo numero di pubblicazioni e da prestigiosi storici dell’arte, come Gerard-Géorges Lemaire, Domenico Guzzi ed altri.
Dopo gli studi scientifici ha frequentato l’Accademia di Belle Arti de L’Aquila. Alla sua formazione artistica ha contribuito una lunga esperienza nel settore televisivo, in cui ha potuto approfondire lo studio delle potenzialità dell’immagine.
Nel 1995 le sue sperimentazioni, approdate nel ciclo “Morfogenesi“, vengono proposte in anteprima a Bruxelles in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura e l’Ambasciata d’Italia in Belgio. Con un’opera di questo stesso ciclo si aggiudica il terzo premio al XXV Premio Sulmona.
Negli anni successivi la sua ricerca evolve nelle evanescenti cromie del ciclo “Luoghi comuni“, in cui lo studio che coinvolge materia e colore assume i toni di una percezione mutevole e mutante in relazione al punto di osservazione. Questi lavori vengono presentati nel 2000 nella mostra personale realizzata presso la Galleria Espositiva della sede NATO di Bruxelles. Intanto, continua incessante la sua attività in Italia e all’estero (Inghilterra, Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Finlandia, Lussemburgo, Turchia).
Nel 2006 è invitata ad esporre (ancora con una personale) all’Università di Basilea, in occasione della Settimana della Cultura Italiana (in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia e con il patrocinio del Ministero affari Esteri e Ambasciata d’Italia in Svizzera). Nello stesso anno presenta il ciclo “Spazi e ritmi“ alla Joseph D. Carrier Art Gallery di Toronto e ripropone la mostra “Angelo Metropolitano“ (già realizzata nel 2005 nella splendida sede seicentesca del Teatro S. Filippo de L’Aquila come mostra ufficiale della 711ª Perdonanza Celestiniana) nella Cattedrale St. Christophorus di Wolfsburg, in Germania.
Nel 2008 la sua ricerca si focalizza su una più approfondita indagine del rapporto tra lo spazio e la luce, che si concretizza nel ciclo “Dalla luce della materia alla materia della luce“, proposto nella personale tenuta al Museo Crocetti di Roma.
Nel 2009 presenta le opere e le grandi installazioni del ciclo “cu/ori“ in una importante personale ospitata dal Museo di Antrodoco.
Nell’aprile 2010 è invitata ad esporre presso il prestigioso Museu Brasileiro da Escultura di San Paolo, Brasile, con una mostra personale la cui relativa pubblicazione (“TEMPO em PERCEPÇÃO”), realizzata dallo stesso Museo, è acquisita dalla Biblioteca Nazionale Brasiliana. Grazie al consenso registrato in questa sede, per iniziativa dell’ Istituto Italiano di Cultura e delle autorità culturali brasiliane, la mostra viene riproposta nella Pinacoteca di São Bernardo Do Campo, Brasile, e inserita negli eventi programmati per celebrare l’anniversario della Città.
Nel 2010 prende parte all’esposizione “Exhibitalia” ad Art Basel Miami negli Stati Uniti e nel 2011 partecipa al Padiglione Italia della Biennale di Venezia (Aurum, Pescara).
Nel 2015 il Museo Civico rocca Flea in Umbria ospita una sua mostra personale in cui vengono proposte opere su tela, sculture e installazioni.
Col tempo, l’arte di Mariantonietta Sulcanese si purifica, ma non perde ciò di cui ha fatto la sua verità: un continuo passaggio dall’ambizioso desiderio di dire ciò che nasconde in sé stessa col solo espediente del colore a quello, altrettanto elevato, di sedurre e ammaliare con arrangiamenti di forme che rappresentano il suo microcosmo, con la sua dinamicità, i suoi dolori e i suoi timori. Questa alternanza è la regola di base del suo percorso artistico ed ella ha il merito di fabbricare un mondo di artifici lineari e cromatici che non ha equivalenti.
Gérard-Georges Lemaire, Storico dell’arte
Tratto dal saggio critico Dal grigio all’immaginario dei colori , 2009