Bibliografia
• Pubblicazione Fondazione Premio Cimitile XXVI Edizione
Complesso Basilicale Paleocristiano di Cimitile
11-18 settembre 2021-Mostra d’Arte Contemporanea Dante Settecento. Cento Artisti di-segnano la Divina Commedia
a cura di Giuseppe Bacci
• Ilgiornalelocale.it
Premio Cimitile Basiliche Paleocristiane
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• La Pinacoteca Civica d’Arte moderna e contemporanea “G. Pallozzi” – Sulmona
a cura di Cosimo Savastano, Verdone editore, 2017
A pag. 240 della raccolta è pubblicata l’opera di Mariantonietta Sulcanese Morfogenesi V014, premiata al XXV Premio Sulmona e acquisita dalla Pinacoteca nel 1998.
• Catalogo mostra ECCE OVO! Associazione Culturale Trifoglio, Chieti, 19 marzo-10 aprile 2016
• Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, Dalla terra al cielo, dal figurativo all’informale, 15 febbraio 2016
• BIANCOSCURO ART MAGAZINE, Dalla terra al cielo, dal figurativo all’informale, 10 febbraio 2016
• Emmegiischia.com, Dalla terra al cielo
di Silvana lazzarino
28 gennaio 2016
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• VIEW POINT, “Dalla terra al cielo”, il catalogo della mostra presentato da Vittorio Sgarbi
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• Catalogo mostra Dalla terra al cielo, dal figurativo all’informale, Chiesa Monumentale di San Francesco, Gualdo Tadino (PG), 17 gennaio – 28 marzo 2016 ( il catalogo è stato presentato da Vittorio Sgarbi)
• ARTE.IT. The map of art in Italy, Gualdo Tadino città d’arte
Sabato 3 ottobre alle ore 11.30, con il patrocinio del Comune di Gualdo Tadino, sarà inaugurato presso il Museo Civico Rocca Flea l’evento “Gualdo Tadino città d’arte”, con due straordinari progetti artistici, il primo “Ineffabili ingerenze” con le istallazioni di Mariantonietta Sulcanese, mentre il secondo “Mistero del silenzio” con quattro pittori di origine americana: Elizabeth Seewald Hill, Alexander Bocchialini Shundi, Lani Irwin e Alan Feltus (…)
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• Cancello ed Arnone News.it. , La Rocca Flea crogiolo d’incontri tra artisti e culture diverse: Umbria, Usa e Abruzzo si incontrano nel progetto “Gualdo Tadino città d’arte”, 1 ottobre 2015
• Pubblicazione a cura del Museo Civico Rocca Flea (Umbria) sulla mostra personale Ineffabili ingerenze, 3-31 ottobre 2015
Raccontare il mondo attraverso il linguaggio profondo della materia che plasma i dialoghi interiori, questo è il percorso che Mariantonietta Sulcanese è in grado di traslare nelle sue potenti opere. Materiali molto diversi l’uno dall’altro si fondono insieme come tessere di un complesso mosaico. I colori, a volte chiari a volte scuri, cangianti di luce, ne sono il fervido filo conduttore, che portano quasi sempre lo spettatore al raggiungimento di uno shock visivo. Linee nette e morbidi panneggi si alternano nell’insieme plastico delle sue istallazioni, fino a diventare sculture che penetrano sia lo spazio che il tempo, due concetti molto cari all’artista, che avvolgono di mistero quanto viene estrapolato dalla vita quotidiana, per essere consegnato ad una testimonianza più profonda che coinvolge l’anima e i più alti sentimenti dell’uomo. Ma quando tutto sembra compiersi, nell’opera della Sulcanese avviene ancora “l’ineffabile” e nuovi interrogativi si riaprono davanti a noi.
• SETTIMANA MOZARTIANA, Arte Special Event
Sulcanese. Tempo di Fuoco e terra
• IL CENTRO, Tempo di Fuoco e terra, 28 giugno 2015
• L’ OPINIONISTA Giornale Online, A Chieti una mostra dedicata all’artista Mariantonietta Sulcanese, 24 giugno 2015
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• MAKE ME FEED, A Chieti una mostra dedicata all’artista Mariantonietta Sulcanese, 23 giugno 2015
• PEREZ ART PLASTIQUES
50 nuances de gris,Le gris dans l‘art:
L’homme aujourd’hui recherche dans ses images
Nous allons traiter de la question du gris, à la fois de manière technique mais aussi plastique (en partant du blanc au noir) dans les arts plastiques et tracer sa route artistique à travers des oeuvres d’art célèbres. Nous voyagerons au gré des oeuvres autour de cette idée de gris
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• RAI 3
Servizio redazionale televisivo sulla mostra di Mariantonietta Sulcanese Tempo di fuoco e terra – Notiziario in onda il 7 luglio 2015
• THE ITALIAN CANADIAN WEB MAGAZINE, Alberto di Giovanni dona un prezioso fondo d’arte alla sua Roccamorice, di Goffredo Palmerini
• SEGNO, Attualità Internazionale d’Arte Contemporanea, anno XXXIX, n. 250, ottobre/novembre 2004
XLVII PREMIO VASTO di Arte Contemporanea, “L’ Icona Ibrida”, di Giuliana Benassi
• IL CENTRO, Premio Arte contemporanea in mostra a Palazzo Aragona
• IL TEMPO, L’icona ibrida dell’arte contemporanea, di Paola Cerella, 13 luglio 2014
• RAI NEWS, Poesia, di Luìgia Sorrentino: Premio Vasto 2014, 12 luglio 2014
• ARTRIBUNE, Una storia lunga mezzo secolo. Nuova edizione per il Premio Vasto, quest’anno dedicato al concetto di “icona ibrida”. Con una mostra a Palazzo Aragona, di Helga Marsala, 11 luglio 2014
• IL CENTRO, Premio Vasto di arte contemporanea, 9 luglio 2014
• CATALOGO XLVII PREMIO VASTO di Arte Contemporanea
“L’ Icona Ibrida”
a cura di Gabriele Simongini
Scuderie di Palazzo Aragona, Vasto (CH), 12 luglio- 26 ottobre 2014
• PREMIO VASTO DI ARTE CONTEMPORANEA
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• PADIGLIONE ITALIA
54.Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia
Iniziativa speciale per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia
LO STATO DELL’ARTE, Regioni d’Italia
a cura di Vittorio Sgarbi
Ed. SKIRA, Ginevra-Milano, Novembre 2011
(Pag. 44)
• Catalogo “La vertigine della visione” – 61^ Rassegna Internazionale d’Arte premio G.B. Salvi, Sassoferrato (AN) – Mostra Liquid Flags. Identità liquide, a cura di Gabriele Simongini, 29 luglio – 4 settembre 2011
Mutevoli bandiere-identità appese e sospese in uno spazio infinito e difficilmente governabile. “Cosmic Flags” disseminate di stelle che sembrano dover fuggire nell’infinito. Nelle due opere di Mariantonietta Sulcanese presentate a Sassoferrato batte un palpito cosmico, un nuovo mondo pullulante di colori iridescenti e gemmei, meraviglie minerali e pur organiche arrivate da chissà dove, semi destinati a far germogliare nuove e imprevedibili forme. Sono ipotesi di cosmogonia, essenze metamorfiche che vanno scoperte pazientemente nelle pieghe delle modulazioni luministiche, sudari immemorabili che affiorano fra le griglie geometriche di un ordine apparentemente cristallizzato, mappe dell’anima, relitti dispersi nel vuoto di una genesi sempre nuova. Agendo sul contrasto fra esuberante fisicità materica intrisa di sensualità, da un lato, e afflato cosmico dato dall’identificazione completa di spazio e luce in un anelito al sublime e allo spirituale, Mariantonietta Sulcanese mette in campo diverse possibilità di una pittura afferrata nella sua essenza camaleontica ed esemplificata dai mutamenti della materia, di volta in volta densa e rugosa come un minerale oppure rarefatta come una pellicola di pura luce, opaca, riflettente o brillante.
Gabriele Simongini
• SASSOFERRATO CULTURA, 61^ Rassegna Internazionale d’Arte / Premio “G.B. Salvi”
• IL CENTRO, Festa per la casa della cultura, 13 agosto 2011
• ZAFFIRO MAGAZINE, Alberto Di Giovanni dona un prezioso fondo d’arte alla sua Roccamorice (di Goffredo Palmerini), 12 agosto 2011
(…) Merita una rapida ricognizione la consistenza della donazione con cui Alberto Di Giovanni ha attivato la nuova vita della Chiesa del Barone. Tra le oltre 70 opere pittoriche s’impongono 3 preziosi quadri di scuola umbra tra Seicento e fine Settecento (Madonna con Bambino, Madonna con Bambino Angeli e Filosofi in consesso, San Paolo), 3 deliziosi olii dell’Ottocento romano che propongono scene agresti e un Brigante d’Abruzzo, alcune magnifiche tele di Enrico Benaglia, Gigino Falconi, Luigi Passeri, Federico Spoltore, Alberto Sughi, Mariantonietta Sulcanese, un’incantevole Madonna con Bambino del Ruiz, un’ampia raccolta di stampe originali di Giorgio De Chirico e Salvador Dalì, l’eccellente “Canadian Landscape” del Catalano, uno dei più popolari tra gli artisti canadesi d’ascendenza italiana, 13 rare opere dovute ai maggiori esponenti della Scuola di Toronto, la principale corrente artistica canadese di metà Novecento (Amirault, Batten, Harrington, Jackson, Kirkby, Lucas, Thomson). Vi sono inoltre 10 pezzi d’alto artigianato, tra i quali ceramiche e maioliche di Castelli, Deruta e Faenza (…)
• Catalogo mostra personale L’ascetica lussuria del cuore-cosmo, a cura del Comune di Pescocostanzo (AQ) nell’ambito di MOTO PERPETUO – Rassegna di arti contemporanee, 5 – 28 agosto 2011
• Rivistasegno.eu
Padiglione Italia – Abruzzo
giugno 2011
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• RAI 3
Servizio redazionale televisivo sulla mostra di Mariantonietta Sulcanese L’ascetica lussuria del cuore-cosmo
Notiziario in onda il 28 maggio 2011
• Catalogo mostra personale L’ascetica lussuria del cuore-cosmo, a cura della Galleria Trifoglio Chieti, Saggio critico di Gabriele Simongini, 21 maggio -19 giugno 2011
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• INTERCITY MAGAZINE, Mariantonietta Sulcanese – L’ascetica lussuria del cuore, n. 171, 12/26 maggio 2011
• Pubblicazione del Comune di Chieti, Maggio Teatino 2011 – Programma delle Manifestazioni
• IL CENTRO – Sulcanese espone alla Trifoglio di Chieti – Oggi l’inaugurazione con l’autrice e il critico Gabriele Simongini, 21 maggio 2011
• UNDO.NET, Mariantonietta Sulcanese, 20 Maggio 2011
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• Catalogo Exhibitalia – mostra presentata ad ART BASEL MIAMI, 1 – 6 dicembre 2010
• EXHIBITALIA. – rassegna stampa – Warehouse 70, nw 25th street. miami (Florida – USA) 1-6 dicembre 2010. contemporary art MIAMI 2010 LEGGI
• Catalogo mostra personale Impronte/La forma e la sua memoria, a cura di Art Events Contemporary Art, Art Gallery Bergamo, 24 ottobre -13 novembre 2010
• PUNTO D’INCONTRO, IL GIORNALE DELL’ITALIA IN MESSICO, In Brasile, artisti abruzzesi in mostra al MUBE di San Paolo, di Goffredo Palmerini
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• PATRONATO ENAS BRASIL, Coordinamento America Latina
• ORIUNDI, Tempos de percepção, 20 agosto 2010
• Catalogo mostra personale TEMPO em PERCEPÇÃO , a cura di Olivio Guedes, Pinacoteca di São Bernardo Do Campo (Brasile), 16 agosto – 25 settembre 2010
O tempo pede luz. Mariantonietta Sulcanese realizza em sua obras a recala dos acontecimentos no circunstancial. Trata estes fenômenos (do latim: estar à luz) com una compreensão luminar.
Sua captação da sensibilidade estabelece uma união entre: pretérito, presente e futuro, com isto, estabelecem uma intuição, no espaço/tempo ora col azul, ora cor vermelha. Colorista, transita por estas frequüências, estas ondas…Sete ondas que utilizza lhe dão possibilidades infinitas.
Trata as formas dentro de estados simbólicos semióticos que reluz a memória da pureza.
A memória da pureza surpreende o intelecto, trazendo o maravilhar do oriente. Oriente como orientação, foco no horizonte. Horizonte como algo visímas não palpável!
Mariantonietta presenta o extraordinário. Assenta em suas telas, um código/fonte que caminha como o vento planetário. Que esiste pela termodinâmica. O ser humano è sua temperatura, o seu tempo, o seu tempero.
Suas divisões, seus níveis, tratam de religações essenciais. A conduta, o procedimento, o caminhar de suas telas nos mostram um estado de transporte, para tanto, deslocamentos provenientes de vidas em princípios existencialistas no processo de autoconhecimento.
Formas simbólicas com proposições elementares de níveis de espírito.
Suas fonts são ações e relações com a causa. Assim, expressa uma composição verdadeira de segmentos de objetos com objetivos de uma irradiação oriunda da emoção.
Pulsa o coração com a emoção de uma reação intensa, não de um simplex desejo, mas, de uma vontade plena de inspirar.
Este estímulo completo torna-se corrispondente e proporciona momentos de “amorosidade” quanto à questão da qualidade de esperança de um estado eterno.
Mariantonietta Sulcanese realiza em suas obras seu mundo simbólico em um status de contemplação.
Olivio Guedes
• Catalogo Mi faccio la collezione, artisti contemporanei selezionati e consigliati da Art Events, 2010
• BERGAMO UP – Mensile di economia, costume e società, anno 2 n. 13
• L’ECO DI BERGAMO, Opere di Mariantonietta Sulcanese…, 5 novembre 2010
• Catalogo mostra personale Impronte/La forma e la sua memoria, 2010, saggio critico di Gabriele Simongini
• ABRUZZO IMPRESA, anno V, n. 45, luglio/agosto 2010, pagg. 171-173, Arte&co./Incornice di Chiara Strozzieri
“Di materia e forma vive Mariantonietta Sulcanese – Il genio implacabile di una donna che avanza con grinta nel panorama artistico italiano”
Non è necessario provare a spiegare con un solo termine la pittura di Mariantonietta Sulcanese, che è artista avversa alle definizioni, tutta attenta com’è che la sua ricerca visiva colpisca sempre la sensibilità dell’osservatore, senza che le parole, pur autorevoli, degli esperti facciano da mediatrici. Eppure da anni quelle sperimentazioni che l’hanno portata a Bruxelles nel ’95 presso l’Istituto Italiano di Cultura, così come il nuovo ciclo “Impronte /La forma e la sua memoria” presentato mesi fa al Museu Brasileiro da Escultura di San Paolo, paiono addentrarsi in uno stile informale e materico. Ciò non vuol dire che lei abbia rifiutato la forma, ma che al contrario sia entrata in essa (in-formale) per indagarla profondamente e in ultima istanza indagare se stessa attraverso un cuore, un cerchio, un segno. Instancabile è infatti la riflessione sul proprio mondo interiore, che indipendentemente dalla ragione si posa sulla superficie bidimensionale del quadro per essere guardato e venire giudicato in primis dall’artista stessa, che infine si distacca dalla propria opera per lasciarla andare libera di prendere nuovi significati.
E’ un rituale che si ripete, quello della Sulcanese, che non placa mai il proprio genio creativo e sente forte il bisogno del duro approccio con la materia. Sporcarsi le mani la rende complice delle sue evoluzioni e le fa scoprire possibilità nuove di vivere l’arte. Il desiderio pulsante di dipingere si materializza in quelle pareti rugose, che sembrano voler emergere da loro stesse, così come negli incontri interessantissimi tra elementi diversi che non riescono a fondersi, ma che in qualche modo imparano a convivere su uno sfondo comune.
Un ruolo decisivo viene giocato anche dal colore, molte volte isolato su preparazioni materiche monotono, che sottolinea certe forme e dà luce ad assetti compositivi ben orchestrati. Se ultimamente è il rosso a dominare e a impregnarsi di motivi ancestrali, che inevitabilmente ci rimandano alla terra, non si possono dimenticare gli suti del grigio, che tanto hanno interessato studiosi del calibro di Gérard-Georges Lemaire. La forza timbrica di questo colore stretto tra il bianco e il nero, ha portato l’artista ad atmosfere liriche nell’indimenticabile mostra d’arte sacra “Angelo Metropolitano”, presentata nel 2005, in occasione della Perdonanza Celestiniana, presso il seicentesco Teatro San filippo dell’Aquila, oggi purtroppo gravemente danneggiato dal terremoto. L’abilità nell’assurgere un colore ad allegoria della spiritualità è la dimostrazione di come Mariantonietta Sulcanese stia avanzando una ricerca davvero significativa nel panorama artistico italiano.
• IL CENTRO – 10 giugno 2010, Cultura & Società
• IL CENTRO – 5 maggio 2010, Cultura & Spettacoli
• ARTE – Mondadori Editore, aprile 2010
• LAMBARITALIA.blogspot – aprile 2010
Artistas italianos que vivenciaram terremoto em Abruzzo, inauguram exposição em São Paulo.
(…) Mariantonietta Sulcanese (Pescara 1961), pesquisa há vários anos a relação estética/lingüística entre matéria/luz/forma/cor.
A longa experiência no setor televisivo contribuiu para sua formação artística, por meio da qual pôde aprofundar os estudos da potencialidade da imagem. Em 1995, suas experimentações, que geraram o ciclo “Morfogenesi”, foram propostas primeiramente em Bruxelas.
Nos anos seguintes, a pesquisa se desenvolve nos tons evanescentes apresentados no ciclo “Luoghi Comuni”, no qual o estudo que envolve matéria e cor assume os tons de uma percepção mutável e mutante em relação ao ponto de observação.
Em 2006 apresentou o ciclo “Spazi e Ritmi” (acompanhado do texto crítico de Domenico Guzzi) na “Joseph D. Carrier Gallery” de Toronto e propôs novamente a Mostra “Angelo Metropolitano” na Catedral St. Christophourus de Wolfsburg, na Alemanha. Em 2008, suas pesquisas sobre a relação entre o espaço e a luz são aprofundadas e têm como resultado o ciclo “Dalla luce della materia alla materia della luce”, comentado pelo texto crítico de Gabriele Simongini, e apresentado no Museu “Crocetti” em Roma. Em 2009, expôs suas obras e as grandes instalações do ciclo “cu/ori” no Museu de Antrodoco em uma mostra pessoal acompanhada do texto crítico de Gerard-Georges Lemaire.
• FLOR AMARELA, di Giane Pereira Soares, 18 aprile 2010
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• IL CENTRO, Installazioni, ritratti e storia, di Jolanda Ferrara, 1 gennaio 2010
• Catalogo mostra personale cu/ori, Museo di Antrodoco (RI), 25 luglio – 5 settembre 2009 (apertura prorogata al 13 settembre 2009) – Saggio critico di Gérard-Georges Lemaire
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Prefazione di Antonella Muzi, Direttore Museo della Città “Lin Delija – Carlo Cesi”
Il Museo della Città è uno dei meravigliosi frutti nati dall’incontro tra Lin Delija e Antrodoco con la sua terra e la sua gente. Ogni museo, qualunque sia il suo carattere, è un prodotto storico e culturale e il nostro Museo di Antrodoco conserva, da una parte, un forte legame con la comunità e il territorio, dall’altra, in ragione del suo patrimonio storico-artistico nato dall’unione di culture diverse, deve necessariamente aprirsi all’esterno. Accanto alla necessità primaria di conservare, studiare, esporre, valorizzare e comunicare la nostra collezione abbiamo l’imperativo categorico di creare occasioni di confronto con gli artisti e la società. Dunque il Museo “Lin Delija – Carlo Cesi” vuole diventare il luogo fisico e simbolico dello scambio, dell’incontro, sul sostrato comune dell’arte. Per avviare questo processo che ci consente di aggiungere preziosi tasselli alla costruzione della nostra identità abbiamo deciso di esporre gli esiti più recenti della ricerca espressiva di Mariantonietta Sulcanese, artista dal temperamento internazionale. La mostra cu / ori racconta, in una dimensione parimenti contemplativa e narrativa, di un dialogo pittorico con il sacro, intendendo con questo termine il nesso che dà forma e senso alla terra e all’universo insieme. Questo valore semantico del termine “sacro” racchiude anche il lavoro di Lin Delija. La sua esigenza di “sacralità” era del tutto svincolata dalla scelta iconografica e, pertanto, capace di concretizzarsi in ogni dipinto, in ogni soggetto, in ogni partitura cromatica. Perché la sua idea di “sacro” era composta, in ugual misura, di elevazione e profondissima coscienza del proprio abisso interiore.
I lavori di Sulcanese, presentati in quest’occasione, sono vere e proprie trame, materiali e simboliche, su cui si addensano i riflessi di quel principio vitale che informa tutte le cose. Nella serie Il cuore dei santi / The heart of saints l’artista si appropria di un simbolo presente come pochi altri nell’immaginario collettivo. Lo spettatore è invitato a contemplare questa forma archetipa che, in queste opere, non si impone alla percezione con la violenza della sovraesposizione ma che, al contrario, va ricercata, intuita tra i bagliori del colore e gli strati della materia. Cuore = sentire. Ma sentire si può solo se siamo in grado di liberarci della passività velenosa che inganna, dell’appiattimento percettivo a cui ci condanna l’età postmoderna. Santi = uomini di buona volontà. Capaci di sentire. Il lavoro di Sulcanese parla diretto. All’uomo. La sua non è una pittura di stretta autoreferenzialità ma prende senso nello sguardo di chi osserva. Ecco allora che le sue opere chiamano in causa noi spettatori, ci interrogano, ci chiedono di oltrepassare convinzioni e limiti che il più delle volte finiamo con l’autoimporci.
La “logica del sentire” è espressa anche nelle installazioni pensate appositamente per gli spazi del museo. Qui il simbolo si fa inequivocabile e la sua collocazione a terra, in dialogo con il dipinto retrostante, mette in comunicazione lo spazio orizzontale, spesso trascurato, e quello verticale, proponendo ancora un coinvolgimento ambientale. Il cuore è utilizzato come una porzione del linguaggio, come un’immagine che diventa parola. Spicca, nel gruppo delle installazioni, un pensiero che l’artista ha voluto dedicare alla dolorosa tragedia aquilana. E tra le ferite della scia di sangue germoglia l’oro di un futuro nascosto, difficile ma ancora possibile.
Anche la serie Sentieri di luce / Paths of light è interamente giocata sulle densità materiche e cromatiche. Diventa qui protagonista la densa colatura di pigmento che attraversa le superfici come a voler evocare quel mistero che lega l’universo all’uomo e l’uomo all’universo. Ecco. Un’altra riflessione si impone al nostro sguardo. Le slavature di colore che innervano le tele, si sovrappongono e si tessono, suggeriscono una dimensione temporale di durata sospesa, potenzialmente infinita. Già, perché le scie di pigmento non nascondono la verticalità del dipingere, con il loro andamento dall’alto verso il basso. Ma il movimento così suggerito sembra esplodere anche nella direzione opposta. E’ allora che le colature così preziose dei suoi dipinti sono emanazione di quel principio creatore che scende a dar vita e linfa a tutte le cose ma sono anche espressione di quell’anelito che dal basso si tende a cercare l’alto, l’altro. E nella luce della materia e del colore c’è il senso di questo incontro. Questa urgenza esistenziale dichiarata con forza permette a Sulcanese di essere coerente e rigorosa e conferisce alle sue opere una forza espressiva intensa. Non risiede nella violenza gestuale il carattere della sua pittura, quanto piuttosto nella ricerca laboriosa e paziente che consente ai suoi lavori di oltrepassare la dimensione dell’Informale inteso in senso stretto (qualora oggi ci fosse ancora bisogno di queste categorie).
La vicenda espressiva dell’artista è nutrita parimenti da radici affondate nella sua personalissima interiorità e nel mondo fenomenico che, sulle tele, vanno a dialogare. E’ da qui che dobbiamo muoverci per operare ancora un’altra riflessione sulle polarità che danno senso al suo fare pittorico: la materia e il colore. Sulcanese prepara la tela legando sabbia, pomice, legno e chissà cos’altro ancora, qualificando questi brani di realtà per i loro valori espressivi e tattili. Nascono così le preziose concrezioni materiche che proiettano i suoi lavori oltre il supporto, direttamente nello spazio, nell’esperienza dello spettatore. Perché Sulcanese non contempla solo l’idea ma si compromette con la fisicità del mondo. Tornano così alla memoria certe sperimentazioni condotte da Mario Merz nella prima metà degli anni ’60 quando, accumulando spessi strati di colore sulla tela, tentava di dar forma a una materia che fuoriuscisse dalla bidimensionalità per impossessarsi dello spazio. Quelle ricerche sarebbero poi esplose nelle strutture aggettanti e nelle installazioni che ben conosciamo.
La densità materica di Sulcanese si appoggia sulla superficie ma allo stesso tempo la nega in favore dell’espressione di una condizione esistenziale. Sulle tele preparate in questo modo procede, lentamente, per velature progressive di colore. L’impiego di pigmenti riflettenti le consente di ottenere giochi luministici straordinariamente coinvolgenti. I dialoghi cromatici così palpitanti di vita sembrano echeggiare quel desiderio di raggiungere la dimensione infinita dello spirito che Yves Klein aveva trovato invece nel monocromo. Sulcanese dimostra di credere in un’armonia di colori resa possibile da quello che Wassily Kandinsky ne Lo spirituale nell’arte definì «principio della necessità interiore». Nelle sue opere i pigmenti sono vibranti, mutevoli, cambiano a seconda del punto di vista e diventano metafora potente della realtà in cui viviamo, sempre mobile e sfuggente. Questi vettori di ricerca informano da sempre la carriera dell’artista e le conferiscono coerenza e integrità. Il suo percorso, che l’ha portata ad essere protagonista di premi e occasioni espositive di rilievo, si arricchisce ora di nuove possibilità compiutamente espresse nelle opere presentate in questa sede.
Il lavorio del gesto minuzioso e la pasta pittorica, sintesi raffinatissima di materia e colore, restituiscono il senso di un’indagine condotta alla ricerca di un legame con l’universo. Alla ricerca, cioè, di quel principio “sacro” che dà vita all’uomo e al mondo.
Non è superfluo rimarcare ancora l’urgenza esistenziale pura che Sulcanese, come ogni artista rigoroso, pone alla base della propria indagine e che ci fa convenire con Stefano Chiodi quando afferma che «al presente gli artisti possono fornire un’illuminazione inattesa, sintetica, non più come compito (inevitabilmente fissato nella nostalgia di se stesso), ma piuttosto come disposizione attiva che non rispecchi, ma che dischiuda la nostra attualità a noi stessi […]».
Le opere dell’artista chiamano lo spettatore a un coinvolgimento attivo, totale. Lo spazio che propongono va letto in una prospettiva contemplativa che cattura lo sguardo e lo invita a perdersi tra bagliori di velature e sintesi materiche. I lavori persistono allora nella nostra visione retinica in una dimensione in cui la superficie sparisce e lascia il posto alla materia e al colore, pulsanti di vita. E’ in questa capacità di creare un nuovo andamento temporale che credo vadano ulteriormente intesi questi lavori. Una dinamica che porta lo spettatore a sostare, a fermarsi per recuperare coscienza della propria percezione del vivere. Oggi. Il presente globalizzato ma non per questo unito, è invaso dai mezzi di comunicazione che azzerano le distanze spazio-temporali e ci trascinano in una violenta aggressione mediatica. Siamo coinvolti in un blocco sensoriale che ci precipita nell’indifferenza o nell’eccessiva semplificazione dell’interpretazione di noi stessi e degli eventi. Le immagini si sostituiscono alla realtà, il modo diventa un simulacro e i rapporti personali sono dominati da un sistema di «appartenenze corte» legate alle urgenze esperienziali. In questo stato di cose la ricerca di Sulcanese afferma la specificità dell’arte che, così irriducibilmente diversa da altre pratiche, diventa un mondo in grado di aprire slarghi di pensiero e di autonomia.
I suoi lavori non si esauriscono mai nella sola contingenza piuttosto, a partire da questa, riescono a escogitare una propria misura, difficile però a notarsi con la sola cronaca. Le opere, nella loro complessità materiale e simbolica, si aprono a una stratificazione di significati che noi qui abbiamo il compito di decifrare e interpretare con la parola scritta. Spetta però a chi le guarda lasciarsi coinvolgere, mettendo in gioco e, se vuole, in discussione, il proprio sentire. Allora la traiettoria che va dall’ascolto della sensibilità dell’artista all’ascolto dell’interiorità di chi guarda sarà completa.
1Umberto Galimberti, Orme del sacro. Il Cristianesimo e la desacralizzazione del sacro, Feltrinelli, Milano 2000.
2Wassily Kandinsky, Tutti gli scritti, a cura di Philippe Sers, Feltrinelli, Milano 1973-74.
3 Stefano Chiodi, Rilievi d’intenzioni in Espresso. Arte oggi in Italia, a cura di Luca Cerizza, Stefano Chiodi e Gianfranco Maraniello, Electa, Milano 2000.
4 David Harvey, La crisi della modernità. Riflessioni sulle origini del presente, il Saggiatore, Milano 1997.
5 Attilio Danese, Angela Rossi, Educare è comunicare, Effatà Editrice, Cantalupa (To) 2000.
Antonella Muzi, Direttore Museo della Città “Lin Delija – Carlo Cesi”
• VERSO /VISUELIMAGE- l’art en train de se faire, n. 54, settembre 2009, Réflexions, Du gris à l’imaginaire des couleurs, par Gérard-Georges Lemaire
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• FLASH ART– Giancarlo Politi Editore, n. 277, agosto – settembre 2009, Sulcanese. cu/ori
• MU6 Il giornale dei musei d’Abruzzo, anno IV/IV, trimestre 2009 n. 14, Sulcanese. cu/ori
• UNDO.net, Mariantonietta Sulcanese, 24 Luglio 2009
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• TELEPONTE
Trasmissione “Il tallone di Achille”, 18 dicembre 2009
• IL GIORNALE DI RIETI, Mariantonietta Sulcanese apre la serie di mostre temporanee, 20 luglio 2009
• IL GIORNALE DI RIETI, 18 luglio 2009, Antrodoco, la mostra cu/ori di Mariantonietta Sulcanese da il via al Museo Lin Delija
• MU6 Il giornale dei musei d’Abruzzo, anno IV/III, trimestre 2009 n. 13, Mariantonietta Sulcanese – Antrodoco (Rieti), Museo della Città
• ASSOCIAZIONE CULTURALE LIN DELIJA, Inaugurazione mostra Cu/ori di Mariantonietta Sulcanese, 22 Luglio 2009
• Catalogo mostra personale Dalla luce della materia alla materia della luce, Sala C. Gambacorta Banca di Teramo BCC, 10 aprile – 10 maggio 2008 – Museo Venanzo Crocetti, Roma, 26 maggio – 25 giugno 2008, Saggio critico di Gabriele Simongini
La Sala Carino Gambacorta della Banca di Teramo di Credito Cooperativo ospita dal prossimo 10 aprile al 10 maggio la mostra delle opere di Mariantonietta Sulcanese. Le stesse opere poi saranno trasferite al Museo Venanzo Crocetti, dove resteranno esposte dasl 26 maggio al 25 giugno 2008.
La giovane e dinamica pittrice abruzzese ha coltivato la sua vocazione artistica sul terreno fertile della nostra Regione e sulla scia dei migliori nostri artisti. Ella Ha organizzato mostre significative in tanti musei e gallerie italiane, europee e americane.
Dovunque le sue opere sono state oggetto di apprezzamento e di ammirazione. Moltissimi critici e la stampa specializzata hanno scritto belle pagine sulla pittura di Sulcanese, imponendola all’attenzione delle foltissime schiere di appassionati dell’arte.
Ella, soprattutto nelle sue ultime opere, ostenta una padronanza eccezionale dell’uso della materia e una rara sensibilità per gli accostamenti cromatici.
La sua pittura è in costante evoluzione e alla continua ricerca e studio di forme creative nuove.
Ne sono una chiara testimonianza le 30 opere che esporremo nelle due mostre, nella Sala Carino Gambacorta a Teramo e nel Museo Venanzo Crocetti a Roma.
Il Presidente
On. Antonio Tancredi
• SENZATITOLO, trimestrale di teatro e cultura, n. 12, giugno 2008, pagg. 27-31, Mariantonietta Sulcanese – Profondità e temperamento di Antonella Muzi
Incontro Mariantonietta Sulcanese sulla costa adriatica, in un’assolata mattina di una primavera che ha già il sapore dell’estate incipiente. Lei sa poco, praticamente nulla di me. Io invece so già molto della sua ricerca espressiva. A dire il vero seguo le sue peregrinazioni artistiche di ascendenza informale già un po’. Ma è stata la mostra dei suoi lavori più recenti, presso la sede della Banca di Teramo BCC, a rivelarmela completamente. Sono dipinti di medio e grande formato, vibranti di materia e colore, così pulsanti di vita che non possono lasciare indifferente neanche lo spettatore più distratto. Ogni cosa in queste sue opere parla di energia, di una forza incandescente che governa l’uomo e l’universo. Chissà come sarà quest’artista che, in un’epoca in cui imperversano performance, video, installazioni, si esprime attraverso tele e colori, mi sono chiesta. Decido così di incontrarla. E scopro una donna solare, colta, che ha già un’importante carriera alle spalle e un’autentica passione per Picasso. Dal nostro colloquio l’idea che mi sono fatta osservando i lavori in mostra ne esce rafforzata: è un’urgenza, un’intima urgenza interiore che sostiene e orienta la vicenda espressiva di Mariantonietta Sulcanese. L’artista abruzzese si fa carico, nel suo percorso di ricerca, di interrogativi insieme individuali e universali, inscindibilmente connessi alla natura stessa dell’uomo. Sostenuta da un solido bagaglio formativo e professionale, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti de L’Aquila e compiuto una lunga esperienza nel settore televisivo, l’artista pescarese conduce la sua riflessione utilizzando la pittura, medium tanto caro alla tradizione. Un lavoro umile e paziente sulla materia e sul colore, gestito con tecnica sapiente, l’ha guidata verso un’astrazione che contiene densi frammenti simbolici. Finora. La mostra teramana, poi a Roma dal 26 maggio nella prestigiosa sede della Fondazione Venanzo Crocetti, testimonia una felicissima fase evolutiva. Il suo percorso subisce una semplificazione, una depurazione per così dire, e si dirige più indietro, alla ricerca dell’essenza vitale prima ancora che si cristallizzi nel simbolo. E’ con questo slancio, con questa tensione energica che nascono i “versi”, i “ricordi”, le sue “memorie” di luce. Dittici o polittici nei quali una pittura ricchissima di concrezioni materiche dialoga con slavature di colore che si compenetrano, si celano e si manifestano in continue melodie. Temo di entrare troppo nell’alveo dei segreti custoditi gelosamente da ogni artista ma sono curiosa, così le chiedo cosa utilizza per ottenere il valore quasi “corporeo” dei quadri. La ricchezza materica è realizzata a partire dalla mescolanza di consistenze diverse, mi dice. A seguito di lunghe sperimentazioni, l’unione di sostanze quali il legno, la pomice, e molte altre ancora, si arriva ad ottenere una qualità preziosa e raffinata della superficie. Quasi da accarezzare. La preziosità luministica è ottenuta attraverso l’impiego di colori cangianti e riflettenti non in commercio in Italia, che arricchiscono la tavolozza di bagliori verdi, rosa, arancio. La realtà fisica della materia, pienamente esposta allo sguardo, e la realtà spirituale del colore si riunificano percettivamente in una totalità necessaria, che non ha più bisogno di simboli. L’artista dunque, insegue l’essenza della luce, di quel principio vitale che dà forma e sostanza a tutte le cose, che nasce e diviene, sempre se stesso e mai uguale.
«Ecco l’efflusso dell’anima, / L’efflusso dell’anima arriva dall’intimo, attraverso porte velate di ombra, e ognora propone domande, / Questi aneliti perché mai sono? questi pensieri nel buio perché sono mai?».
I versi con cui Walt Whitman ha glorificato la vita attraverso la poesia in Leaves of grass sembrano ricostruire liricamente l’essenza dell’arte di Sulcanese, per la quale l’astrazione non è riflessione impietosa sull’ineluttabilità del divenire, anzi. Si tratta invece, di una celebrazione sacra della vita stessa, lungo le vie di nuove intensità espressive. Con coerenza appassionata la sua ricerca non si nutre di violenza gestuale istintiva ma, alimentata dall’ “imperativo categorico della necessità interiore” di kandinskyiana memoria, è frutto di un lavoro paziente e meditato. Ecco allora che l’indagine condotta sulla e nella luce, vuole essere ricerca dell’essenza, del principio creatore del visibile e dell’invisibile. La materia, il colore, il gesto possiedono un intimo e pulsante anelito alla vita: i suoi dipinti sono un canto elevato verso ciò che misteriosamente e innegabilmente lega l’io all’universo. La nostra lunga conversazione tocca più volte il tema dell’onestà intellettuale di chi fa arte oggi. Lei è un’artista leale, coerente che, dopo aver lavorato molto per la televisione, conosce bene i meccanismi dello sguardo e della percezione. Animata da un’energica autocoscienza che la accompagna in ogni direzione di ricerca, Sulcanese ha esposto all’interno di spazi privati e pubblici sia in Italia che all’estero. Di assoluto rilievo le sue presenze, a partire dal 1995, in varie località dell’Abruzzo e poi a Roma, Padova, Bruxelles, Wolfsburg, Toronto, Basilea, Ginevra. Le sue opere, ospitate in diversi musei e collezioni private, hanno ottenuto premi e riconoscimenti nel panorama artistico internazionale. E l’artista attraversa queste vicende della sua carriera con un’autenticità priva di contraddizioni, dettata dall’esigenza di aderire alla propria coscienza. I dialoghi di materia, segni e colori che innervano le superfici delle tele, generano uno spazio insieme pittorico e contemplativo. In un presente frammentato per il moltiplicarsi dei canali di comunicazione, crollate le grandi narrazioni, distrutti «i concetti classici di continuità» per dirla con l’Umberto Eco di Opera Aperta, c’è sempre meno spazio per la consapevolezza del sé individuale e sociale. Le opere dell’artista abruzzese catturano, rapiscono sensi e mente e diventano occasioni meditative: una sorta di oasi silenziosa ma vitalissima in cui tornare a esercitare l’abitudine al pensiero e alla riflessione che il mondo post-moderno ci ruba. Serbo un pizzico di sarcasmo per la fine del nostro colloquio e provocatoriamente chiedo all’artista che senso ha fare arte oggi. Con profondità concettuale e temperamento energico, proprio come i suoi dipinti, mi spiega che un continuo desiderio di esplorare la vita la lega intimamente all’arte. Nel momento in cui questa tensione finirà non avrà più senso occuparsi di arte. Non c’è dubbio che la sua carriera conoscerà ancora sviluppi e aperture di grande valore: merita quindi di essere seguita con attenzione. Sono spalancate al futuro le tante possibili declinazioni di una ricerca artistica così viva e pura, qual è quella di Mariantonietta Sulcanese.
• ITALIA SERA – 11 giugno 2008, Cultura & Società, Al Museo Venanzo Crocetti di Roma le “alchimie di luce” di Mariantonietta Sulcanese , di Vittorio Esposito
Mariantonietta Sulcanese continua a sviluppare, con incredibile coerenza, il tema della “luce” indagando il rapporto estetico/linguistico tra materia/forma/luce/colore. Nelle opere in esposizione a Roma nel Museo Venanzo Crocetti (Via Cassia, 492), tratte dal recente ciclo “Dalla luce della materia alla materia della luce”, la giovane artista abruzzese – è nata a Pescara nel 1961 – affronta il problema formale in una apparente ripetitività della costruzione che in realtà viene risolta in maniera sempre nuova attraverso la “luce” che anima la materia. Ogni sua opera diviene così rivelazione di emozioni e sentimenti di alto contenuto poetico espressi attraverso pregnanti immagini aniconiche che gli accordi cromatici scandiscono in “forme” ritmiche sulle quali il colore vibra e si addensa stemperandosi in raffinati passaggi che si riassumono in composizioni puramente pittoriche. All’interno dello spazio della raffigurazione sbavature di colore saldano squarci e bagliori a definire un linguaggio incentrato su rigore e emozione. Gabriele Simpongini, curatore della mostra, sottolinea, nel testo critico in catalogo, che “la Sulcanese è consapevole che la luce è l’essenza della vita, l’energia del mondo, la più immateriale e la più rapida delle sostanze, il mezzo trasparente e impalpabile che permette alle immagini di manifestarsi e di entrare in contatto con noi tramite il senso della vista. E, da artista curiosa e sempre aperta ai rischi della sperimentazione, cerca tante nature diverse dell’energia luminosa, dalle sue trasparenze più dinamicamente acquoree alle sue densità più terrene, quando la luce si ferma su una materia compatta e rugosa venendone assorbita quasi completamente”.
La mostra, promossa dalla Fondazione Venanzo Crocetti e dalla Banca di Teramo BCC con il patrocinio della Regione Abruzzo e del Comune di Teramo, resta aperta fino al 25 giugno con orario, dal giovedì al lunedì, dalle ore 11 alle ore 19
• LA CITTA’- quotidiano di Teramo e provincia , 11 giugno 2008, Spataro secondo Andreotti – Le opere dell’artista abruzzese Mariantonietta Sulcanese (…) hanno fatto da sfondo ad una serata speciale che si è tenuta a Roma, di Giuseppe Fantasia
• MU6 Il giornale dei musei d’Abruzzo, anno III/II, trimestre 2008 n. 9, MELODIE DI LUCE – In mostra le opere di Mariantonietta Sulcanese
Materia e luce. E’ quest’intima fusione di principi vitali che sostiene e orienta la vicenda espressiva di Mariantonietta Sulcanese. All’artista pescarese è dedicata una mostra nella prestigiosa sede romana del Museo Venanzo Crocetti, già ospitata, nei mesi scorsi, nella Sala Carino Gambacorta della Banca di Teramo BCC. I lavori esposti costituiscono l’esito di una svolta recente: in questi nuovi dipinti l’artista depura il suo linguaggio consueto e va alla ricerca dell’essenza vitale prima ancora che questa si cristallizzi nel simbolo. Così nascono i “versi”, i “ricordi”, le sue “memorie” di luce. Dittici o polittici nei quali una pittura ricchissima di concrezioni materiche dialoga con slavature di colore che si compenetrano, si celano e si manifestano in continue melodie. Ecco allora che l’indagine condotta sulla e nella luce, vuole essere ricerca dell’essenza, del principio creatore del visibile e dell’invisibile. Bagliori verdi, rosa, arancio si mescolano ad alchimie di materiali, arrivando a generare uno spazio pittorico prezioso e intenso. Dai suoi lavori emerge con autenticità il ritratto di un’artista raffinata, che vanta presenze di assoluto rilievo con mostre, a partire dal 1995, in varie località dell’Abruzzo e poi a Roma, Padova, Bruxelles, Wolfsburg, Toronto, Basilea, Ginevra. Sulcanese attraversa queste vicende della sua carriera con un’originalità priva di contraddizioni, dettata dall’esigenza di aderire alla propria coscienza. I dialoghi di materia, segni e colori che innervano le superfici delle tele, generano uno spazio insieme pittorico e contemplativo. Le opere dell’artista abruzzese catturano, rapiscono sensi e mente e diventano occasioni meditative: una sorta di oasi silenziosa ma vitalissima in cui tornare a esercitare l’abitudine al pensiero e alla riflessione che il mondo post-moderno ci ruba.
• ROMA 1 TV
Arte a Colori, di Alexander Joakhnagiev, Servizio redazionale sulla mostra di Mariantonietta Sulcanese Dalla luce della materia alla materia della luce, Roma, Museo Crocetti, 26 maggio/25 giugno 2008
• LA VOCE, 30 maggio 2008, Cultura – La Sulcanese a Roma, in una mostra illuminante. L’indagine dell’artista in materia di luce, in una nuova personale, di Jorg Riommi
• VIGNA CLARA, Al Museo Crocetti la personale di Mariantonietta Sulcanese, di Claudio Cafasso, 29 Maggio 2008
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• IL MESSAGGERO – 28 maggio 2008, Tutta Roma – Spettacoli & Cultura.VI CONSIGLIAMO: Alchimie di luce al Museo Crocetti di Danilo Maestosi
• UNDO.NET, Mariantonietta Sulcanese. Museo Fondazione Crocetti, Roma, 25 maggio 2008 LEGGI
• FIDEST – Agenzia Giornalistica, Mariantonietta Sulcanese, opere dal ciclo “Dalla luce della materia alla materia della luce”, 22 Maggio 2008
• RAI 3
Servizio redazionale televisivo sulla mostra di Mariantonietta Sulcanese Dalla luce della materia alla materia della luce
Notiziario in onda il 12 maggio 2008
• LA CITTA’ – quotidiano di Teramo e provincia, anno III n. 609, 13 aprile 2008
Le “Alchimie di luce” della Sulcanese – Inaugurata nella sala della Banca di Teramo la splendida mostra della pescarese Mariantonietta Sulcanese: Tante tele particolari, capaci di procurare una piacevole goduria agli occhi ed un appagamento allo spirito, di Giuseppe Fantasia
E’ stata inaugurata ufficialmente il 10 aprile scorso la msotra personale dell’artista abruzzese Mariantonietta Sulcanese – opere dal liclo “Dalla luce della materia alla materia della luce” che sarà ospitata fino al prossimo 10 maggio presso la Sala Carino Gambacorta della Banca di Teramo BCC (Viale Crucioli 3), per poi trasferirsi al Museo Venanzo Crocetti di Roma (Via Cassia 492), dove vi resteranno dal 26 maggio al 25 giugno prossimi.
Nata a Pescara, dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, la Sulcanese ha iniziato ad esporre le sue opere, tele di piccole ma, soprattutto, di grandi dimensioni, in importanti musei del mondo, ospitate tutt’ora in diverse collezioni nazionali e internazionali.
Dal 1995, anno della sua prima personale presso la Petite Galerie di Bruelles – “un’esperienza indimenticabile, una galleria bianca con tante persone molto eterogenee tra loro dove si respirava un’atmosfera davvero particolare”, ci ha confidato l’artista la sera del vernissage teramano – fino ad oggi, ha infatti percorso in lungo e in largo la nostra Penisola per poi arrivare ad esporre anche in Paesi come la Germania, La Finlandia, l’Inghilterra, gli Emirati Arabi Uniti (a Sharja, nel 2005), la Turchia (ad Ankara), la Svizzera e il già ricordato Belgio, facendosi conoscere ed apprezzare dalla critica e dal pubblico.
Un “girovagare” il suo, da una città all’altra, da un paese ad un altro, spinta sempre da una forte e sentita voglia di scoprire, di conoscere e di sperimentare non fermandosi mai se non nel momento in cui si tratta di “produrre” le sue meravigliose opere d’arte.
E non è certo un caso, allora, se il critico Gabriele Simongini, nella prefazione allo splendido catalogo della mostra teramana (e romana), suggerisce di utilizzare, quando si parla di lei, lo pseudonimo “Vulcanese”, dal momento che l’artista “ha fatto esplodere in lei l’energia di un vulcano” dando nelle su opere “un’immagine diretta ad un palpitante respiro cromatico e luminoso”.
Se vi capita di andare a visitare la sua Mostra non potete non rimanere colpiti dai colori utilizzati nelle sue tele, capaci di procurare una piacevole goduria agli occhi ed un appagamento allo spirito.In opere come “La melodia del sole” o nel dittico “Quattro versi di luce”, è proprio la luce a giocare un ruolo particolare, quasi da protagonista, in quanto energia del Mondo ed essenza della vita, “quel mezzo trasparente ed impalpabile che permette alle immagini di manifestarsi e di entrare in contatto con noi tramite il senso della vista”, citando le parole di Simongini. I colori, come il giallo intenso e il rosso, separati da una linea bianca, grigia e nera, sono “magmatici” e “divampano come fiamme”.
In altre tele, come “Nel segno del grigio”, o “Il tempo dei ricordi”, sono stati utilizzati colori più scuri, come il grigio “fumo di Londra”, tali da far apparire quelle tele come una sorta di “paesaggi lunari” di cui tutti vorremmo, un giorno o l’altro, poter essere visitatori.
Delle tele/paesaggi, quelle delle Sulcanese, che immaginiamo di poter toccare – dal momento che è realmente impossibile farlo – e di poter sentire, sotto i polpastrelli, quella piacevole sensazione provocata dalla ruvidezza voluta della resa del colore, generatrice di tante “montagne” e “crateri” capaci di cambiare aspetti proprio a seconda dell’inclinazione dei raggi solari.
E quei quadri dove invece dominano i colori più chiari, sembra che vadano a formare le “raggiere lunari”, quell’insieme di formazioni radiali capaci di disegnare una fitta trama di strisce chiare sulla superficie.
Opere davvero particolari quelle della Sulcanese, capaci di produrre una sorta di vertigine agli occhi e alla mente di chi si sofferma ad ammirarle. Assolutamente da non perdere.
• LA TENDA , mensile di informazione e cultura, anno XXXV, n. 4, aprile 2008, Dalla luce della materia, alla materia della luce, di Francesca Mosca
• ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI DEL COMUNE DE L’AQUILA, Le stagioni della Cultura – Guida giugno-luglio-agosto-settembre 2008
• EOSARTE, A Teramo Mariantonietta Sulcanese, opere dal ciclo “Dalla luce della materia alla materia della luce”, 31 marzo 2008
• Catalogo 53° Premio B. Cascella Imago Imaginis, Museo Civico di Arte Contemporanea Ortona (CH), 3 -12 dicembre 2007 – a cura di di Antonio Zimarino
Nello sforzo di comprimere la materia e le infinite sfumature luministiche e cromatiche, le immagini della Sulcanese risultano ricchissime di energia e di forza al punto da catturare lo sguardo per poi farlo vagare all’interno delle vibrazioni che la materia pittorica suggerisce. La particolarità di queste pitture è quella di vivere un rapporto simbiotico con la luce: è da essa che si esaltano, è da essa che catturano il “dinamismo” che le fa vivere all’occhio. Quindi esse sono pensate per lo spazio e per la realtà, per essere non racconto e rappresentazione, ma materia viva nello spazio.
Antonio Zimarino
Lavora sulla materia, ispessendola e contorcendola in punti di luce e aggregazioni del quadro, ricercando il valore del segno e del colore. Sulla tela si formano crateri e aree tonali più concentrate e intense. Il blu e il grigio si accendono di bagliori come granelli di sabbia; Sulcanese interviene con materiali dissimili a creare composizioni quasi monocrome dove l’armonia è data dalle estroflessioni della superficie. Il colore si sovrappone e la tela assume la schematizzazione d’una tavola pitagorica, dove il punto di tensione è l’abbandono della figura verso le possibilità espressive dei materiali aggiunti.
Sibilla Panerai
• IL CENTRO, Il calendario degli artisti, 12 Dicembre 2007
• MESSAGGERO DI S. ANTONIO (Edizione italiana per l’estero), anno 109, novembre 2007, pagg. 24-25, L’uovo dai mille volti di Laura PisanelloLe pitto-sculture di Mariantonietta Sulcanese. Tecniche antiche e materiali moderni. Una ricerca personale su luce, forma e colori. Oggi l’opera di questa artista abruzzese è apprezzata in tutto il mondo.
• Catalogo mostra personale Memoria di luce, Sala Samonà della Banca d’Italia, Padova, 3 – 31 agosto 2007
• Goffrdo Palmerini,
OLTRE CONFINE, Ed. Libreria Colacchi, AQ, 2007, pagg. 95-99Falconi e Sulcanese in tre grandi mostre all’estero (testo pubblicato in Argentina, Canada, Germania, Stati Uniti, Svizzera, Venezuela e sulle principali Agenzie Web)
…”Spazi e ritmi” il titolo della rassegna di Mariantonietta Sulcanese, tutte opere realizzate nel 2006, che proprio in ragione della medesima temperie che ne ha visto la creazione, rappresentano un interessante unicum espressivo. E’ di certo singolare la tecnica della Sulcanese, densa di emozionalità affidate al sapiente uso di colori ocra, grigio, rosso, blu e nero, con ricorrente richiamo a geometrie palpitanti di simboli, dove il gioco di luci ed ombre si completa con la materialità dell’opera, costituendo la singolare cifra di questa altrettanto originale Artista, capofila per personalità e talento della new wave dell’arte abruzzese. Corposa la biografia artistica, con un curriculum espressivo assai ricco di eventi in Italia e all’estero (Belgio, Svizzera, Lussemburgo, Finlandia, Germania, Emirati Arabi, Turchia, Canada)…
• UNDO.NET, Mariantonietta Sulcanese, 2 agosto 2007
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• IL MATTINO DI PADOVA, 1 Agosto 2007, Arte, vernice per Mariantonietta Sulcanese in Sala Samonà
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• COMUNE DI PADOVA (sito internet), 23 luglio 2007, Mostre: “Sulcanese, opere recenti”
• IL PONTINO APRILIA – 22 marzo/6 aprile 2007, Evviva l’Abruzzo
• IL GIORNALE DEL LAZIO – 23 marzo/6 aprile 2007, Mariantonietta Sulcanese in mostra alla Sala Manzù, di Carla Gianneschi
• Catalogo mostra personale Memoria di luce, Sala Manzù, Biblioteca Comunale Aprilia (LT), 11 – 22 marzo 2007
• LATINA OGGI – 8 marzo 2007, Un vero avvenimento culturale per Aprilia, di Pierluigi Cavallini
• IL GIORNALE DEL LAZIO – 24 febbraio/8 marzo 2007, Inaugurazione di una personale di pittura dell’artista di Pescara Mariantonietta Sulcanese
• CRONACA D’ABRUZZO E DEL BASSO MOLISE – 9 gennaio 2007, Successi oltre confine per la mostra Stadtengel (Angelo Metropolitano) – Personale dell’arista Mariantonietta Sulcanese nella cittadina tedesca di Wolfsburg
• LA VOCE DELL’EMIGRANTE PER GLI ITALIANI NEL MONDO – 11 dicembre 2006, Anno XXXII, n. 12, Arte, Cultura & Attualità – Sulcanese/Angelo Metropolitano (Wolfsburg, Germania)
• Catalogo mostra personale Stadtengel/Angelo Metropolitano, Italienisches Kulturinstitut Wolfsburg, Chiesa St. Christophorus, Wolfsburg, 28 Novembre – 18 Dicembre 2006
• ITALIENISCHES KULTURINSTITUT WOLFSBURG, Mariantonietta Sulcanese: Sakrale Kunst, 28 Novembre 2006
• Catalogo mostra personale Memoria di luce, Sede dell’Università di Basilea (Svizzera), 20 – 29 ottobre 2006,. Saggi critici di Domenico Guzzi e Antonio Zimarino
• LA PAGINA – settimanale della Svizzera – Zurigo, 25 ottobre 2006
• CONSOLATO GENERALE D’ITALIA BASILEA – Basilea, ottobre 2006, Programma VI Settimana della Lingua Italiana nel Mondo
• LA PAGINA – settimanale della Svizzera – Zurigo, 18 ottobre 2006
• ITALIANI NEL MONDO – 14 settembre 2006, Falconi e Sulcanese in due grandi mostre all’estero, di Goffredo Palmerini
• LA VOCE D’ITALIA – quotidiano del Venezuela, 14 settembre 2006
• CORRIERE CANADESE – Montreal,14 settembre 2006, Spazi e ritmi, l’arte di Sulcanese, di Simona Giacobbi
• OMNI TELEVISION – Canale televisivo a diffusione nazionale del Canada
Servizio redazionale sulla mostra di Mariantonietta Sulcanese Spazi e ritmi
In onda il 14 settembre 2006
• CORRIERE CANADESE – Montreal,13 settembre 2006, Columbus Centre. In mostra l’arte di Sulcanese
• FARNESINA Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Istituto Italiano di Cultura Toronto, Mariantonietta Sulcanese: art exhibit at Joseph D. Carrier Gallery, 13 settembre 2006
• ABRUZZO OGGI – 12 settembre 2006, Siamo nel mondo, non solo con il vino. Mariantonietta Sulcanese e Gigino Falconi “espatriano” per tre volte
• RAI 3
Notiziario in onda il 10 settembre 2006
• LA CRONACA D’ABRUZZO, Falconi e Sulcanese in due grandi mostre all’estero, di Goffredo Palmerini, 9 settembre 2006
• Catalogo mostra personale Spazi e ritmi, Joseph D. Carrier Art Gallery, Columbus Centre, Toronto (Canada) 13 settembre – 1 ottobre 2006. Saggio critico di Domenico Guzzi
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• LA VOCE DELL’EMIGRANTE PER GLI ITALIANI NEL MONDO – 11 settembre 2006, Anno XXXII, n. 11, Arte, Cultura & Attualità – Successi di Falconi e Sulcanese, in due grandi mostre all’estero, di Goffredo Palmerini
• GUIDE DI SUPEREVA, Mariantonietta Sulcanese. Tra segno, simbolo stemma
• Catalogo mostra personale Tra segno, simbolo e stemma, Pescocostanzo (AQ), 4 -27 agosto 2006. Saggio critico di Silvia Pegoraro
• INTERCITY MAGAZINE – agosto 2006, Mariantonietta Sulcanese. Fino al 27 agosto
• TVUNO
Servizio redazionale televisivo Speciale Mariantonietta Sulcanese
In onda ad agosto 2006 in diffusione locale e satellitare
• IL TEMPO – 15 agosto 2006, Forma e luce del sacro
• PIAZZA GRANDE, Anno VII, n. 8-9, agosto 2006, pagg. 24, 25, Sulcanese, Spazi e ritmi/Presenze e ripetuti successi di un’artista abruzzese, di Tiziana Mattia
E poi, un giorno, ti trovi a sfogliare un catalogo. L’ultimo dell’artista. Corposo, elegante. Solo il cognome, Sulcanese, e il titolo “Spazi e ritmi”. Subito sgorga parte di un lavoro concluso in quarta di copertina, quando gocce ocra – ma è possibile immaginarle oro – e nere scombussolano un perfetto cerchi bianco. E’ tutto. Il viaggio comincia, alla scoperat di una giovane donna che la biografia è capace di riassumere in tre righe. Ma le presenze, in concorsi (molti vinti), mostre, personali, si allungano, da oltre un decennio, in Italia e all’estero, a occupare pagine e pagine, in coda al catalogo. Corposo ed elegante.Da Spoltore al mondo, Mariantonietta Sulcanese ha sfidato e vinto lo scontro disumano tra l’idea e il concluso, il pensiero in subbuglio e la mano che gira intorno a supporti e tele. “Opere concepite in rastremazione cromatica, con un destino di interna dinamica, al di là di stasi apparenti”. E’ il curatore del catalogo che scrive. Complesso e “per pochi” come la maggior parte dei critici. E invece, tutti hanno il diritto di veder “tutto”, tra i colori e le linee di un quadro. Tenuti per mano dal titolo che l’artista inserisce. Per dare una spinta alla fantasia, e correre con la mente a tentare di vedere con i suoi stessi occhi. Perché nell’arte pittorica, come nella musica, conta il piacere che sgorga da segni e note. Null’altro. E’ uno scambio di emozioni, artista-spettatore, che conclude sempre cerchi perfetti, quando la solerzia creativa è corposa. Come il catalogo della Sulcanese, con la voglia di “toccare” il rilievo rugoso del colore.Oltre gli “Spazi e ritmi”. Il viaggio è solo all’inizio.
• UNDO.NET, Mariantonietta Sulcanese, 3 Agosto 2006
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• LA CRONACA D’ABRUZZO – 2 agosto 2006, Personale dell’artista abruzzese Mariantonietta Sulcanese
• IL MESSAGGERO – 22 luglio 2006, Vasto – Premio d’arte oggi inaugurazione al D’Avalos
• IL TEMPO – 22 luglio 2006, Vasto – Oggi il 39° Premio d’Arte Contemporanea
• UNDO.NET, XXXIX Premio Vasto, 21 Luglio 2006
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• PREMIO VASTO d’Arte Contemporanea
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• Catalogo “XXXIX Premio Vasto” – Musei di Palazzo D’Avalos, Vasto (CH) – Mostra Vertigini – Il fantastico oggettuale – Artisti italiani contemporanei, a cura di Silvia Pegoraro, 22 luglio-15 ottobre 2006
• Catalogo The 1st International Turkish Grameen Micro-Credit Art Biennal, Ankara-Turkey, 21-30 novemre 2005
• ABRUZZO ITALIA, THE INTERNATIONAL MAGAZINE OF ITALIAN LIFE, luglio 2005, pagg. 126-128, Arte e Artisti – Mariantonietta Sulcanese. O Cântico das Criaturas
• Pubblicazione Istituto Italiano di Cultura di Lussemburgo, Manifestations juin-juillet 2005
• Catalogo mostra personale Angelo Metropolitano, Teatro San Filippo, L’Aquila16 – 31 Agosto 2005. Saggio critico di Maria Cristina Ricciardi
• ARSKEY. Magazine d’arte moderna e contemporanea, Angelo Metropolitano – Mariantonietta Sulcanese, 15 Agosto 2005
• Catalogo mostra Formichetti/Sulcanese, Portobuffolé (TV), Casa Gaia da Camino, 11 giugno-3 luglio 2005. Saggio critico di Maria Cristina Ricciardi
• Pubblicazione su mostra personale Itinerari di una poetica, Cripta di S. Panfilo entro le mura, Spoltore (PE), 30 luglio-7agosto 2005
• Catalogo mostra Théatre des Capucin, Luxembourg – Ville (Lussemburgo), 10 -25 giugno 2005
• Catalogo XXXI Premio Sulmona, Rassegna Internazionale d’ Arte Contemporanea, 4 – 25 Settembre – 2004
• MESSAGGERO DI SANT’ANTONIO, (Edizione italiana per l’estero), anno 106, giugno 2004
• Pubblicazione su mostra Trentoestate 2004, Trento, Spazio Archeologico Teatro Sociale, 26 luglio-7agosto 2004 (in collaborazione con L’Uovo Teatro Stabile)
• Catalogo mostra Percorsi nei sensi del divenire, Provincia di Pescara, Assessorato alla Cultura, Museo delle Genti d’Abruzzo, 2005. Saggio critico di Antonio Zimarino
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• Catalogo mostra Bürgherhalle des Rathauses, Wolfsburg (Germania), 26 novembre -19 dicembre 2003
• ABRUZZO CRONACHE, anno IV, novembre-dicembre 2003, pagg. 38-39, Abruzzo Arte, di Marcello Verderosa
Sul nostro palcoscenico delle arti figurative, ove presentiamo le più significative personalità artistiche che sono nate o che vivono nel nostro Abruzzo, sale oggi Mariantonietta Sulcanese.E’ una giovane artista che da anni si è presentata al pubblico italiano ed europeo con un’apprezzata serie di personali ed una articolata presenza in collettive di riferimento. Il suo curriculum è di tutto rispetto. Non ha smanie o frette irrazionali e, per quel che la conosco, credo di non sbagliare nel ritenere che il suo camminare sia lucidamente non frenetico. Ciò accade quando si ha la consapevolezza del proprio essere pittorico e la capacità di dominare debolezze e tentazioni legate al voler apparire ad ogni costo. La sua pittura, realizzata con i più vari materiali, si dipiega in tutta la sua notevole capacità tecnica, unicità, eleganza e raffinatezza esprimendo, ancora, dell’artista una sensibilità non comune. Anche chi non predilige o addirittura non ama l’astratto informale non può non percepirlo.Ha davanti a sé una lunga strada di impegno e lavoro da continuare a percorrere con la stessa compostezza, forza interiore e vitalità artistica.
• D’ABRUZZO, trimestrale di turismo, cultura e ambiente, Ed. Menabò, anno XVI, n. 62, estate 2003
• SEGNO, periodico internazionale di arte contemporanea, anno XXVIII, n. 192, settembre/ottobre 2003
• Catalogo Rose’s Choice, Museo Internazionale della donna nell’arte Scontrone (AQ), luglio 2003
• SEGNO, periodico internazionale di arte contemporanea, anno XXVIII, n. 191, luglio/agosto 2003
• Catalogo mostra itinerante Buchbinden-Liber/azione 2, 2003 – a cura di Marisa Cortese
Domodossola (NO), Fabbrica di Carta, Fiera del Libro – Verbania (NO), Biblioteca Comunale – Premeno (NO), Villa Bernocchi – Pallanza (NO), Villa Giulia
• “900 Artisti ed Arte in Abruzzo”, G.F. Edizioni Scientifiche, 2002, Pagg. 165,167,208,232,301
• TOPLUX, Trimestrale – Anno 18, n. 2, giugno 2002, Premio Museo G. Bargellini
• Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali, Sovrintendenza ai Beni Culturali,Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea, Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive, Roma Contemporanea – Repertorio delle mostre d’arte contemporanea 1999-2001 (a cura di M.R. Boni, A.M. Di Stefano, V. Portoghese)
• Leo Strozzieri, Artisti italiani del ‘900 – Saggi critici e testimonianze, Ed. Artechiara, Pescara 2002
• Provincia di Ascoli Piceno, Agenda 2002: Artisti per la pace
• Catalogo mostra itinerante Perimetri aperti. Tra neofigurazione e neoinformale, 2001
Gorizia , Sala Mostre Auditorium Cultura Friulana, Lucerna (Svizzera), Sala Gersag di Emmenbrüecke, Differdance (Lussemburgo), Sala Ancien Hotel de Ville, L’Aquila , Palazzetto dei Nobili
• Catalogo 1° Premio Internazionale d’Arte Pavia, Giovane Arte Europea, Pavia, 8-30 settembre 2001. Introduzione di Rossana Bossaglia
• Catalogo mostra personale Pescara, Teatro Moumento G. D’Annunzio, 6 – 18 Maggio 2000. Saggio critico di Guglielmo Gigliotti
• TVN TERAMO
Giorno e notte: Gustavo Bruno intervista Mariantonietta Sulcanese, trasmissione televisiva, 11 marzo 2000
• PROVINCIA DI ASCOLI PICENO, catalogo Aiutiamo la pace 4, Palazzo della Provincia, Sala degli Stucchi, dicembre 1999
• Catalogo EVENTI ’99, a cura di Guglielmo Gigliotti, Sermoneta, 18 luglio – 29 agosto 1999
• IL GIORNALE DELLE MOSTRE IN ITALIA, Mariantonietta Sulcanese – Le icone del vissuto
• I DOSSIER DEL GIORNALE DELL’ARTE, Supplemento al n. 178, Torino, giugno 1999
• IL CENTRO, Sulcanese espone le sue opere in una galleria della capitale, di Anna Fusaro, 8 giugno 1999
• ARTGUIDE, Roma, giugno 1999
• ROMA C’E’, Le icone del vissuto, Villaggio Editoriale, Roma, 3 – 9 giugno 1999
• TELEPONTE
Servizio notiziario, 15 maggio 1999
• Giorgio Di Genova, Le icone del vissuto di Mariantonietta Sulcanese, Edigrafital, Teramo, 1998
• PROVINCIA DI ASCOLI PICENO, catalogo Aiutiamo la pace 3, Palazzo della Provincia, Sala degli Stucchi, dicembre 1998
• TERZOOCCHIO, Trimestrale di arte contemporanea, Anno XXIV, dicembre 1998, Il Premio Sulmona alla boa del quarto di secolo, di Anrdea Romoli
• TERZOOCCHIO, Trimestrale di arte contemporanea, Anno XXIV, Dicembre 1998, Teramo. Mariantonietta Sulcanese. Sala espositiva comunale, di Antonio Gasbarrini
• IL TEMPO ed. Abruzzo, Teramo, mostra di Mariantonietta Sulcanese, 7 novembre 1998
• RAI 3
Servizio TGR, 4 ottobre 1998
• Catalogo XXV Premio Sulmona, Rassegna Internazionale d’ Arte Contemporanea, 12 settembre – 3 ottobre 1998
• Guida Museo Stauros d’Arte Sacra Contemporanea, Ed. Stauros, san Gabriele (TE), 1998
• Catalogo ARTEROMA EXPO’ 1997
• CORRIERE DI ASCOLI, L’arte in aiuto del mondo, di Marilena Piccinini, 20 dicembre 1997
• PROVINCIA DI ASCOLI PICENO, catalogo Aiutiamo la pace 2, Palazzo della Provincia, Sala degli Stucchi, 15 – 20 dicembre 1997
• SIPARIO L’Aquila, Rassegna Internazionale d’Arte contemporanea, di Alessandra Sarra, Publipress, L’Aquila, giugno 1997
• Catalogo mostra Morfogenesi, Ascoli Piceno, Palazzo della Provincia, Sala degli Stucchi, 12 – 26 Aprile 1997. Saggio critico di Antonio Gasbarrini
• TELEMARE ABRUZZO
IL FATTO: Mariantonietta Sulcanese, trasmissione in diretta, 21 giugno 1996
• LA STAMPA /LE NOTIZIE, Sulcanese espone nella Galleria Mirò, 13 giugno 1996
• IL MESSAGGERO ed. Abruzzo, Mostra di Mariantonietta Sulcanese, 13 giugno 1996
• IL CENTRO, Per Sulcanese successo di critica”, 27 febbraio 1996
• LE MAGAZINE DE L’EVENEMENT, n. 247, 20 novembre-20 décembre 1995, Bruxelles-Belgique
Artgenda – Le bleu infini de Mariantonietta Sulcanese à La Petite Galerie (M.E. Dupret)
Ouverte voici un an par Liliane et Roger Laroche, la Petite Galerie a déjà mis à l’honneur plus d’un artiste de talent, notamment Labad en décembre 1994, puis Ottavio Fabbri en mars et Yoichi Tanabe en avril 1995. Des styles contrastés, qui lui ont permis d’attirer un public renouvelé, toujours tenu en haleine.Cette fois, nous voici invités à découvrir remarquable artiste italienne, M. Sulcanese (née à Pescara en 1961). Du 1er au 31 décembre, celle-ci nous fera pénétrer dans son univers bleu, situé en toute liberté quelque part entre l’atome et les galaxies, entre Kandinsky et YveKlein.
Pourtant, la vision qu’elle nous communique est entièrement originale, comme l’est sa méthode de travail: sur un fond sculpté de reliefs ou de pictogrammes, Sulcanese étend ses pigments en une couche épaisse, qu’elle retravaille en y projetant des solvants divers ou de l’eau chaude absorbée ensuite au buvard. Le résultat, délicatement lumineux, est d’une matière tantôt lisse tantôt poreuse, striée çà ou là d’un trait de sang fulgurant, d’une éclaboussure laiteuse…Autant de paysages abstraits dont il est bien difficile de se détacher. Science ou poésie, à moins qu’il ne s’agisse des deux à la fois?
• NEWS ARTE CONTEMPORANEA, articolo di Antonio Gasbarrini sulla mostra Inconfessabili blu, L’Aquila, novembre – dicembre 1995
• LE SOIR, Mariantonietta Sulcanese, en collaboration avec l’Ambassade d’Italie et l’Institute Italien de la Culture, Bruxelles, 29 novembre 1995
• KIOSQUE, Mariantonietta Sulcanese: Inexprimable bleus. Peinture avant-gardiste italienne, Bruxelles, dicembre 1995
• ARTS ANTIQUES AUCTIONS, L’artiste italienne Mariantonietta Sulcanese présente une suite de paysages célestes, Bruxelles, dicembre 1995
• ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA PER IL BELGIO, Exposition des ouvres récentes de la jeune artiste Mariantonietta Sulcanese, Bruxelles, 1995
• Catalogo mostra Inconfessabili blu, Bruxelles, La Petite Galerie, 30 Novembre – 30 Dicembre 1995. Testi di Panagiotis Kizeridis e Antonio Gasbarrini